STORIE E PROTAGONISTI



La storia dei fertilizzanti chimici ebbe inizio nel 1837, anno in cui John Bennet Lawes iniziò i suoi studi ed i suoi esperimenti, che a breve diedero luogo alla nascita di una vera e propria industria legata al settore.


 

Negli anni successivi instaurò un produttivo rapporto con Joseph Henry Gilbert, ed insieme sperimentarono per più di mezzo secolo sull'influenza che i fertilizzanti hanno sulla crescita delle piante 






Uno degli scienziati più convinti della necessità di modificare radicalmente il sistema di praticare l’agricoltura fu Justus von Liebig, il quale (da padre della legge del minimo), alla fine della sua vita, sembrò però rivedere i propri entusiasmi circa le bontà del supporto chimico: 



“Confesso di buon grado che l’uso dei concimi chimici era basato su presupposti in realtà inesistenti. I concimi chimici avrebbero dovuto portare una completa rivoluzione nell'agricoltura, sarebbe stato abbandonato il letame di stalla e sarebbero state sostituite con i concimi chimici tutte le sostanze minerali asportate dai raccolti. Si sarebbe potuta coltivare sempre la stessa pianta sullo stesso campo, [...], senza discontinuità e senza che si esaurisse la fertilità del suolo, secondo i desideri ed i bisogni dell’agricoltore. Avevo peccato contro la saggezza del Creatore ed ho ricevuto la meritata punizione. Volevo portare un miglioramento alla sua opera e nella mia cecità credevo che nel meraviglioso concatenamento delle leggi che regolano la vita nella superficie terrestre, continuamente rinnovandola, fosse stato dimenticato un anello, che io, povero verme impotente, avrei dovuto fornire.”

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